12.03.2012

INTERVISTA ALL'AUTORE #1: Dante era uno scrittore Fantasy

Padre della lingua, “primo” grande autore della letteratura italiana, protagonista di pieces teatrali e musical, mezzo di diffusione della cultura e banco di prova nelle scuole di tutta Italia.
Dante, oggi, detiene il primato assoluto della cultura, lo si osanna come fosse il preziosissimo diamante da venti carati che campeggia al centro di una corona in oro massiccio (la produzione letteraria nazionale) e tempestata di gemme d’ogni forma e colore (gli autori, del passato e recenti): non si è uomini di cultura se non si conoscono almeno una decina di canti dell’Inferno, 5-6 brani estratti dal Purgatorio e un paio dal Paradiso. Non si può non far sfoggio della propria cultura se non correggendo in “non ragioniam di loro” la frase (ormai abusata) che recita: “non ti curar di loro, ma guarda e passa”. Non può la cultura dello studente medio non comprendere alcuni dei canti più celebri, quelli che narrano di grandi personaggi (da Virgilio a Farinata, da Lucifero a San Francesco e così via). Non si dimostra interesse per la cultura se non commuovendosi nell’ascoltare la lettura che Benigni dà della Commedia, nonché chiamandola Commedia (senza il Divina all’inizio). Non si può non riconoscere che Dante equivalga in tutto e per tutto cultura.
Dante è cultura. Ma quale cultura?
Quella ufficiale. Forse anche troppo ufficiale, perché lo studio “ufficiale” che se ne fa è ormai davvero ristretto e standardizzato. Dubito infatti che il commento a piè di pagina redatto da critici più o meno influenti possa essere sufficiente a spiegare un’opera tanto complessa e immaginifica.
A questo proposito... Leggendo il testo di Dante, vi è mai capitato di porvi una domanda a cui il suddetto commento abbia dato una soluzione solo superficiale o a cui non abbia proprio risposto? A me sì.
Sono dunque andata spesso alla ricerca di testi esterni alla Commedia, che si ponessero i miei stessi interrogativi e che tentassero di scioglierli anche quando i canali principali avevano passato il problema (grande – più raramente – o infinitamente microscopico) sotto silenzio.
Purtroppo, però, anche questo genere di testi ha una pecca, dato che gli autori si dividono in due categorie tra le quali intercorre una sottilissima (e non sempre facile da riconoscere) differenza: gli uni sono appassionati competenti, gli altri intenditori improvvisati o, in parole povere, ciarlatani.
I ciarlatani, a loro volta, si dividono in due gruppi: quelli che non hanno la minima idea di cosa voglia dire scrivere per un pubblico e quelli che invece lo sanno fin troppo bene, tanto da sfruttare le loro capacità meramente espressive per mascherare la totale assenza di contenuti. E mentre i primi sono facili da riconoscere ed evitare, i secondi sono più insidiosi e infidi.
Ebbene, quando ho notato in copertina il profilo dell’uomo dotato di lunghi canini acuminati e l’associazione tra il nome di Dante e il genere Fantasy, la mia attenzione è stata subito catturata ma i miei “sensi di ragno” era ben attivi (non è passato tanto tempo dall’ultima volta che un ciarlatano dei commenti mi aveva fregato inducendomi a comprare un volumetto sulla Maga Circe che si è poi rivelato un semplice spreco di soldi e carta per stampare).
Dario DHR Rivarossa. GuardaStelle Edizioni 2012 (guardastelled@libero.it).
Impaginazione e grafica di Leonardo Zaffera. Editing a cura di Elisa Papi.




Ho scorso l’indice e i titoli dei capitoli mi sono sembrati davvero simpatici, originali e moderni. Poi ho sfogliato rapidamente il libricino, notando le varie opere d’arte citate lungo il testo (in bianco e nero e a colori). E infine, dopo aver aperto la sezione intitolata “La Divina Commedia in 100 compacterns”, è stata la vista del profilo scarabocchiato a mano di un personaggio similissimo a Goldrake ad avermi convinto all’acquisto.
Illustrazione di Dario Rivarossa.
Dante 100: Paradiso 17. "In heaven, across the universe, Dante realizes his mission of salvation for humanity. Like a new Abraham.
Or, like
..."
Acquisto che si è rivelato molto valido (nessun ciarlatano in vista!).
Dante era uno scrittore Fantasy è un volumetto breve ma corposo, narrativo ma non troppo, nel quale, a volte, le spiegazioni e i collegamenti logici faticano a tenere il ritmo rispetto all’enorme mole di citazioni e rimandi. Un volumetto che consente tuttavia alla fantasia di correre libera, esplorando praterie immense dove non si era mai spinta perché ingabbiata dai recinti delle convenzioni, e alla curiosità di spingersi a fare ricerche che completino con conclusioni proprie il quadro tracciato dall’autore.
Autore che scrive (e disegna) anche un blog – nel quale, tra l’altro, vi invito di cuore a fare un giro (http://he-art-dhr.blogspot.it) – e che ha accettato subito e di buon grado di rispondere a qualche mia domanda, dando così vita ad un post che inaugura la sezione “letteraria” di questo blog.
Dopo una presentazione forse un pochino troppo lunga, vi lascio alla piccola e informale intervista all’autore di Dante era uno scrittore Fantasy, sperando che le mie domande corrispondano almeno in parte a quelle che avreste voluto fare voi.
Dario Rivarossa, un uomo ricco di passioni e inclinazioni: traduzione, illustrazione, giornalismo, conferenze per la Società Dante Alighieri, canto corale, recitazione... Come si colloca la scrittura in mezzo a questo universo di interessi?
Come molti della mia generazione, ho i cassetti pieni di roba che probabilmente nessuno pubblicherà mai. Ho cominciato a scrivere e disegnare storie horror e fantascienza quando ero alle medie (traduzione in lingua corrente: scuola secondaria di primo grado) e da allora non ho più smesso.
Come e quando hai (ri)scoperto il legame esistente tra Dante e il genere fantasy?
Diciamo un annetto fa, per una ispirazione improvvisa. Il flash fu: "Ma Dante... è vissuto nel Medioevo!". Che colpo di genio, eh? È che c'è una specie di schizofrenia nella cultura attuale: da una parte il Medioevo che va per la maggiore, Twilight, Dan Brown, Eragon, Licia Troisi, ecc., dall'altra parte Dante che sembra vivere in un Medioevo completamente diverso, con tutt'altri problemi. Improvvisamente una scintilla, una reazione chimica a livello psicologico: ma possibile che Dante, SE è vissuto a quell'epoca, non abbia mai parlato di vampiri, lupi mannari, elfi, magia, segreti dei Templari, ecc.?? E così sono andato a recuperare tanti frammenti che erano rimasti lì a lungo senza "combinarsi". Et voilà!
Calchi, prestiti e rimandi velati (letteratura italiana e internazionale, storia dell'arte, cinema, anche il fumetto) costituiscono una prima ed evidente intelaiatura di questo libro. Come li hai raccolti?
Trent'anni di studio ininterrotto. Il libro "si" è quasi scritto da solo, nell'arco di pochi giorni e sfruttando solo il tempo libero. Tante cose viste e lette che aspettavano solo di emergere come un torrente da sottoterra. A proposito, grazie di cuore agli editori Leonardo ed Elisa che, parlando una volta di questi temi, hanno proposto: scrivi un libro su questo, te lo pubblichiamo!
Le illustrazioni che hai realizzato e inserito nel libro da cosa sono ispirate e/o contaminate?
Gli stessi trent'anni di cui sopra. Una piccola summa delle immagini preferite, da Herbert George Wells a Salvador Dalí, da Hokusai a Goldrake. Che c'entrano con Dante? C'entrano! Qui veramente il grosso incoraggiamento è venuto da due serie di illustrazioni precedenti, entrambe dedicate al poema Paradiso perduto di Milton, che adesso appartengono a prestigiose collezioni negli Stati Uniti. E anche del libro su Dante è già in preparazione la versione USA, su richiesta dell'editore International Authors.
Qual è la creatura fantasy che preferisci tra quelle tratteggiate in Dante?
Vampiri e lupi mannari, in assoluto. Ma... non diciamo dove si trovano ;-)


Inferno, Purgatorio o Paradiso?
Purgatorio, pieno di affascinanti rivelazioni.


3 commenti:

  1. ti ringrazio, Virna: una presentazione davvero splendida. al di là del mio lavoro, anche la tua presentazione iniziale è tutta da leggere e da gustare. complimenti ancora per tutto!

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  2. ... e l'ho segnalato sul mio blog. ari! :-)

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    1. Grazie a te, Dario, per esserti prestato a questa mia iniziativa, per i complimenti che mi hai fatto e per la citazione sul tuo blog! :D

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