8.30.2014
8.26.2014
Fall Winter 2014-15 TRENDS #4
Major trend: PEG LEG
Top to bottom, left to right: Byblos, John Galliano, Etro, Barbara Casasola, Creatures of Comfort, Dries van Noten, Creatures of Comfort.
I peg leg trousers (detti anche peg pants) sono pantaloni a vita media o alta, ampi nella zona dei fianchi e con gamba a cono, il cui diametro va diminuendo gradualmente fino ad arrivare alla caviglia, il punto più stretto dell'indumento. La loro origine è antica e tutt'altro che "femminile": quando, infatti, i pantaloni si diffusero al punto da divenire d'uso comune per gli uomini, capi con una silhouette simile agli odierni peg pants fecero il loro ingresso nel guardaroba maschile; le donne, invece, continuarono a vestirsi con capi elaborati e ricchi di stoffa (specialmente nelle zone del seno e del sedere) che donavano loro la cosiddetta forma ad "S". Benché esistessero da molto tempo, i pantaloni peg non costituirono un capo imprescindibile del vestiario di un uomo, almeno non fino al 1908, quando si verificò un significativo cambiamento della Moda per entrambi i sessi. Da allora, infatti, i peg pants divennero estremamente popolari, tanto da indurre un cambiamento per analogia anche nell'abbigliamento femminile: la S-shape venne finalmente abbandonata in favore di abiti che aderissero un po' più naturalmente al corpo delle donne. Purtroppo, però, quella "naturalezza" non era ancora abbastanza. La quantità di stoffa impiegata in un abito era certamente diminuita e la forma fisica di chi lo indossava era più evidente, ma rimanevano grandi forzature, specialmente nei completi femminili e nei vestiti composti da gonne peg. Queste ultime, infatti, prevedevano larghe pieghe e pannelli sapientemente cuciti tra loro in modo da creare un effetto a palloncino nell'area dei fianchi, mentre in basso, nella zona delle caviglie, il diametro della gonna diminuiva drasticamente. Nel 1912, non a caso (e non senza un certo sarcasmo), un sarto commentò uno di questi capi dicendo che, se mai una donna con addosso una peg skirt si fosse trovata in pericolo, per lei non ci sarebbe stata altra maniera di fuggire se non mettendosi a saltellare come un canguro. Successivamente, con l'inizio della Prima Guerra Mondiale, silhouette come quella delle peg skirt finirono nel dimenticatoio quando le donne furono chiamate nelle fabbriche, mentre i peg pants divennero la perfetta tenuta lavorativa.
Da allora in poi, durante tutto il XX sec., i peg trousers riscossero ondate più o meno intense di successo, ma rimasero sempre elementi essenziali del guardaroba sia maschile sia femminile. Anche in passerella, stagione dopo stagione, la loro presenza non si è attestata con grande regolarità, ma di certo i peg pants hanno costituito una vasta fetta di mercato insieme a jeans, chino e pantaloni a sigaretta. E anche se stavolta, per l'Autunno/Inverno 2014-2015, maestri del peg leg come Saint Laurent e Givenchy hanno passato il testimone, straordinari designer come come Dries van Noten e Jade Lai (proprietaria di Creatures of Comfort) lo hanno raccolto con entusiasmo e grande creatività, proponendo modelli peg leg con colori accesi, stampe classiche rivisitate e tessuti pregiati.
Vivì's wishlist: VIONNET
Il lime sta diventando uno dei colori preferiti di Vivì (ricordate il look che aveva indossato nella sua prima avventura a fumetti? Lo trovate QUI), perciò non poteva non includere nella sua wishlist questo completo di Vionnet, che abbina la tonalità vibrante del lime a quella più sobria ed elegante del grigio perla.
Fashion detail: Maxi skirt
Left to right: Agatha Ruiz de la Prada, Stella Jean, Rochas.
Gonne e abiti lunghi fino ai piedi non sono una novità per quanto riguarda la moda estiva, ma stavolta saranno un vero e proprio must have anche per la stagione invernale in arrivo, ma con un twist. Basta con lo chiffon svolazzante e niente più tubini semplici e dritti in misto lana, è il momento di sfoggiare vere e proprio sculture in tessuto, ricche di volume e con silhouette innovative. Agatha Ruiz de la Prada propone una forma ovoidale con lavorazione trapuntata; Chanel Couture predilige invece stampe d'effetto e aggiunta di dettagli pregiati come lunghe piume nere; Stella Jean mescola l'etinico con il casual e gioca abbinando modelli anni '50 a tagli tipici dei tardi anni '90. Rochas, invece, ridefinisce l'eleganza della gonna lunga in broccato aggiungendo guanti in pelle colorata e camicia maschile oversized. Fendi sceglie lunghezze desuete abbellite da cerniere e pannelli in rete; Mary Katrantzou dona nuova vita alla silhouette a sirena, impreziosita da stemmi e sottili strisce decorative di tessuto verticali.
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8.20.2014
8.11.2014
Pastel symphony
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8.08.2014
Art through Fashion: Cretti / L'Arte attraverso la Moda: Cretti
Left: Balenciaga Fall 2013-14 fashion show || Right: detail of the Cretto bianco - Alberto Burri
Nel corso della storia del brand, Maison Martin Margiela
ha più volte proposto giacche in pelle crepata, pantaloni e stivali in tessuti
simili alla carta pitturata e poi lasciata essiccare. L’inverno scorso è stato
il turno di Balenciaga che, con i suoi top in maglia dipinta, ha sancito l’inizio
di un vero e proprio trend sfoggiato dalle fashioniste di tutto il mondo. Zara,
Asos e altre aziende di abbigliamento low cost, poi, non si sono lasciate
sfuggire quest’occasione e hanno proposto la loro versione di questi capi scrostati.
Il fascino esercitato dalle superfici “crettate” ha di
certo natura ancestrale ed evoca sensazioni che spesso sono tutt’altro
piacevoli, come ad esempio quelle legate alla visione di paesaggi aridi e
brulli, terreni desolati e riarsi dalla calura del sole. Superfici del genere,
una volta inserite in elementi di vestiario, denotano un certo passare del
tempo e la conseguente usura, ma è anche vero che esse sono un perfetto mezzo
artistico per esternare la propria filosofia e visione della vita o per
compiere un ritorno all’origine della materia, alle basi del design o della
pittura. E forse non è un caso che ben due periodi della produzione di uno dei
più grandi artisti umbri del Novecento, Alberto Burri, noto in tutto il mondo
per il suo approccio assolutamente informale e per la sua volontà di rifiutare
etichette, siano dedicati proprio a queste superfici.
8.07.2014
Flowers all over
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Serena Bifolchi
8.05.2014
Fall Winter 2014-15 TRENDS #3
Major trend: LAYERING
From top to bottom, from left to right: Roberto Cavalli, Kenzo, Sonia Rykiel, Chanel, Etro, Fendi, Vivienne Westwood, Givenchy, Vivienne Westwood, Prabal Gurung.
Quella della sovrapposizione è una vera e propria arte: le lunghezze dei singoli capi devono integrarsi e interagire, le diverse fantasie devono creare un'armonia tra loro senza sopraffarsi a vicenda, gli accessori vanno ponderati con attenzione, le acconciature minimal sono preferibili. Un'indiscussa maestra del layering è Blair, blogger di Atlantic-Pacific, quindi sfogliare la sua outfit gallery potrebbe essere un ottimo modo per prendere qualche spunto interessante. Ma nel frattempo vi consiglio di tenere in considerazione le diverse consistenze dei tessuti, le sfumature che lo stesso colore può assumere in base al materiale, la brillantezza o l'opacità delle stoffe e i contrasti cromatici più riusciti (come ad esempio il lime e nude proposto da Givenchy, o il rosso e viola echeggiato da Vivienne Westwood). Tutti questi elementi, infatti, costituiscono la base delle "regole" del layering, regole, tuttavia, che non sempre devono essere rispettate. Una sovrapposizione inconsueta e, per l'appunto, in controtendenza rispetto alle solite "norme" è quella proposta da Marni, che opta per uno spesso maglione a maniche lunghe stretto in vita non da una cintura, ma da un grazioso top peplum con scollo a cuore. La stessa direzione (maglia in lana con corpetto sagomato sovrapposto) è seguita anche da Philosophy by Natalie Ratabesi. Rochas, invece, pur proponendo gli stessi capi, torna sul sentiero delle consuetudini mettendo il top con balza svolazzante al di sotto dell'imponente maglione in lana e ciniglia. Kenzo prova a mixare elementi maschili e femminili, coprendo un elegante competo in broccato colorato con un'ampia gonna a ruota. Wunderkind esplora l'universo della maglia proponendo calzini, leggings, miniabiti e cappe ton-sur-ton. Ter et Bantine gioca con i toni del bianco e del panna, mentre Alexander McQueen alterna pellicce e vernice.
Vivì's Wishlist: TOPSHOP UNIQUE
Questo outfit costituisce, in pratica, un prontuario all'uso circa le regole di sovrapposizione dei vari capi e tessuti: la leggerissima sottoveste in misto seta con bordatura in pizzo va sotto la gonna a tubino in tessuto non elasticizzato, all'interno della quale va infilata la camicia bianca allacciata fino all'ultimo bottone e con colletto decorato. Sopra la camicia vanno poi il maglione che aderisce al corpo, il cappotto di lana con maxi baveri e una cintura in cavallino per fermare il tutto. Il tocco finale è dato dalle scarpe: sabot invernali con tacco alto e calzino abbassato. Vivì come poteva resistere a un look del genere?!
Fashion detail: BIG HAT
Undercover, Vivienne Westwood.
Cappelli assolutamente sproporzionati non sono una novità sulle passerelle (DsQuared2, Oscar de la Renta, Marc Jacobs, Dior by Galliano, Moschino e Balenciaga, ad esempio, ne hanno proposte più volte negli anni versioni molto interessanti), ma, all'inizio della scorsa primavera, è scoppiata una vera e propria moda grazie a Pharrell Williams e ora cappelli giganteschi si trovano nella wishlist di ogni fashionista che si rispetti. Non c'è un stile univoco che si abbini a questo genere di cappelli, bisogna lavorare di contrasti: un maxi fedora maschile per un abbigliamento ultra femminile, un elegante cappello a cilindro per completare un outfit dal sapore etnico, un copricapo scultura da abbinare a un look destrutturato.
8.01.2014
My Recipes #7: Dark Chocolate and Redcurrant Muffins
Ingredienti:
360g di farina
130g di zucchero semolato
1 bustina di lievito vanigliato
70g di burro fuso intiepidito
1dl di latte
1 uovo
40g di ribes rossi
100g di yogurt ai mirtilli
30g di cacao amaro in polvere
130g di cioccolato fondente (in tavoletta o in gocce)
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