Dopo la prima “puntata” di questa rubrica, è arrivato il
momento di presentarvi KillerQueen, il
romanzo d’esordio di Viola Lodato, un’autrice che racchiude in sé tre facce di
una stessa medaglia: è una promettente
scrittrice, un’ottima amica e una collega.
Ok, forse collega
non è la parola più adatta in questo caso: Viola ed io, in effetti, abbiamo
scritto qualcosa insieme, ma per quanto riguarda KillerQueen io sono stata semplicemente la mano che ha realizzato il
disegno che lei aveva immaginato come copertina del libro!
Per il retro invece ho avuto carta bianca e, vista la natura
umoristica del romanzo, ho deciso di puntare su una scenetta comica che mettesse
in risalto gli aspetti caratteriali più evidenti dei tre co-protagonisti: Edmund,
Alexander e Desmond.
Titolo: KillerQueen - Autore: Viola Lodato. Disegni di copertina: Virna Gambini. CIESSE Edizioni, collana "Smile". Genere umoristico, 128 pagine. ISBN Libro: 978-88-6660-082-4 || ISBN eBook: 978-88-6660-083-1 Disponibile qui: http://www.ciessedizioni.it/killerqueen/ |
Ma veniamo ora alla (brevissima) biografia dell'autrice, Viola Lodato:
A circa quattordici
anni capisce di voler passare la vita a inventare storie. Cinque anni più tardi
finisce il primo romanzo e pian piano conosce il mondo dell’editoria, capendo
che la strada da fare è ancora lunga. Oltre a studiare Scienze della
Comunicazione, collabora con alcune case editrici come editor, correttrice di
bozze e traduttrice.
Si è classificata
tra i finalisti regionali durante la prima edizione del premio La Giara della
Rai e i suoi racconti sono stati pubblicati da Lettere Animate, Delos Books,
Mondoscrittura, EDS, ST-Books, La Mela Avvelenata.
Per quanto riguarda la nostra amicizia, invece, galeotto
fu un gruppo per scambio di opinioni su Facebook e il mio fiuto da “personal shopper”. Da lì abbiamo
iniziato a sentirci un po’ più regolarmente e abbiamo scoperto passioni comuni
(come la scrittura) che ci hanno portato anche a diverse collaborazioni, tra
cui quella che riguarda proprio KillerQueen.
Ho avuto la possibilità di leggere in anteprima il
romanzo e credetemi se vi dico che pure una lumaca come la sottoscritta l’ha
letteralmente divorato in poco tempo!
I dialoghi sono frizzanti, le battute e gli improvvisi monologhi
della protagonista esilaranti. I personaggi sono insieme coerenti nel carattere
e confusionari nei gesti – tanto da sembrare quasi persone reali!
La storia riguarda la
giovane ed eccentrica detective privata Katia Quartarone, detta KillerQueen.
Durante una delle sue
tante e tipiche giornate di riposo, trascorse su Facebook a chattare con Erin, la
sua migliore amica, Katia riceve finalmente la telefonata di un potenziale nuovo
cliente, Alexander Marshall. Quest’ultimo, temendo per la propria vita, decide
di ingaggiarla senza dare troppo peso agli atteggiamenti strambi della ragazza
e la coinvolge in una delicata missione sotto copertura.
Cercare di tenere
in piedi la finta identità non sarà così semplice per Katia e la sua
concentrazione ben più che scostante, soprattutto perché gli eventi prenderanno
una piega decisamente inaspettata: a rischiare la pelle non sarà Alexander, ma
la stessa KillerQueen.
A completare il
quadro un amore nuovo fiammante, uno che si è appena concluso in modo rovinoso,
un invitato pedante e spesso fuori luogo ma entusiasta, interrogatori non molto
professionali e qualche omicidio di troppo, il tutto condito dall’ironica voce
narrante della protagonista.
E ora qualche domanda all’autrice per permetterle di
farsi conoscere e di presentare con parole sue la simpaticissima KillerQueen.
Viola, cosa rappresenta per te la scrittura?
Fin da piccola, mi è sempre piaciuto inventare storie.
Dopo aver provato con il teatro, con la chitarra e con una miriade di altre
attività, a quattordici anni mi sono messa in testa di scrivere un libro e ho
scoperto la mia vera passione, che da quel momento non ho più abbandonato.
Rispetto ad allora il mio approccio è cambiato completamente: all'inizio non mi
preoccupavo delle regole della scrittura creativa, scrivevo e basta. Ora,
invece, do moltissima importanza alla componente tecnica, anche perché è quella
che deve essere curata in maniera più attiva. La fantasia può essere aiutata
con la lettura di libri o la visione di film, per esempio, ma migliorare il
proprio stile non è altrettanto semplice. Si tratta quindi di una passione in
cui cerco di mettere molto impegno.
Lettura e scrittura. Quando pesano nella tua
vita questi due aspetti?
Moltissimo. Anche quando ho poco tempo, cerco di dedicare
almeno qualche ora al giorno a lettura e scrittura, ma potrei persino
trascorrere giornate intere senza fare altro. E non mi peserebbe, anzi! Se poi
ai suddetti due aspetti aggiungo anche il tempo speso per editing, traduzioni e
così via, la quantità di ore che dedico a questo tipo di impegni sale
ulteriormente.
Il tuo primo libro. O meglio, il primo ad
essere pubblicato. Come ti senti a riguardo?
Quando ho ricevuto la proposta di pubblicazione, sono
andata al settimo cielo e ho detto anche
“è il giorno più bello della mia vita”. È una grandissima soddisfazione. Se
ripenso a quando ho finito il mio primo romanzo e ho cominciato a cercare
informazioni sul mondo dell'editoria, mi sembra trascorsa una vita intera. Nel
giro di due anni ho scritto altri svariati romanzi (tra cui KillerQueen), ho
visto la pubblicazione di diversi racconti e mi sono classificata tra i
finalisti della Giara. In poche parole, posso dirmi felice e soddisfatta di
dove sono arrivata e di quello che ho fatto negli ultimi due anni.
Katia Quartarone, in arte KillerQueen, è un
personaggio svampito quanto basta da risultare amabile e assolutamente esilarante.
Quanto di te c'è in lei?
Di sicuro c'è un po' di me, ma non tantissimo. Ho preso
alcuni miei difetti e li ho elevati all'ennesima potenza, ma credo che il
risultato finale sia piuttosto diverso dalla sottoscritta. Di sicuro, a parte
il carattere, di mio c'è il nome d'arte. Dopo aver scelto KillerQueen, sono arrivata a Katia
Quartarone: mi piaceva riprendere le iniziali delle parole.
Essendo collegata al forum di Scrittevolmente, ho chiesto a un mio amico della redazione: “Mi dici un cognome che comincia con la Q?” e in quel modo ho scelto il nome.
Inoltre, più andavo avanti nella storia e più il personaggio diventava diverso da me, anche per cause piuttosto logiche, come i diversi stile di vita, famiglia e così via. Tuttavia, c'è di sicuro un pizzico di me.
Essendo collegata al forum di Scrittevolmente, ho chiesto a un mio amico della redazione: “Mi dici un cognome che comincia con la Q?” e in quel modo ho scelto il nome.
Inoltre, più andavo avanti nella storia e più il personaggio diventava diverso da me, anche per cause piuttosto logiche, come i diversi stile di vita, famiglia e così via. Tuttavia, c'è di sicuro un pizzico di me.
Come crei i tuoi personaggi?
Lo ritengo un procedimento piuttosto naturale. Il caso di
Katia è stato un po' atipico, visto che ho lavorato prima sul personaggio e poi
sulla trama, ma in genere avviene l'opposto. Mi invento una situazione o una
trama e i personaggi nascono di conseguenza, perché il loro carattere è
funzionale alla trama. Per esempio, in un romanzo che ho scritto la
protagonista rischia la vita per opporsi ai nazisti, di conseguenza alcune
parti del suo carattere vengono definite dalla trama stessa.
In genere è così, nel caso di KillerQueen e degli altri personaggi di quel romanzo è stato appunto un po' diverso, anche perché per alcuni mi sono ispirata a persone realmente esistenti. Per esempio, per Desmond, mi sono ispirata moltissimo a certi tratti del carattere del mio ragazzo.
In genere è così, nel caso di KillerQueen e degli altri personaggi di quel romanzo è stato appunto un po' diverso, anche perché per alcuni mi sono ispirata a persone realmente esistenti. Per esempio, per Desmond, mi sono ispirata moltissimo a certi tratti del carattere del mio ragazzo.
Cerco poi di dotare ognuno di caratteristiche particolari,
come frasi o parole che ripetono spesso, o atteggiamenti che li
contraddistinguono. La protagonista che ho citato prima parla spesso da sola,
per darvi un'idea. Ogni persona che conosciamo ha qualche caratteristica
particolare che la identifica anche nelle piccole cose, quindi cerco di rendere
più veri i miei personaggi anche in questo modo.
Scrivi tanto e di generi molto diversi tra loro.
Da dove trai ispirazione?
È piuttosto complesso. Nel caso di KillerQueen mi sono ispirata a un racconto scritto per un'altra
occasione. Altre idee, invece, sono arrivate per caso. Due romanzi sono nati in
seguito a discussioni con alcune amiche. Altre volte ho tratto moltissima
ispirazione dai miei sogni: su undici romanzi (cifra che comprende anche quelli
appena abbozzati o ancora in lavorazione), tre volte l'idea di base mi è
arrivata proprio nel sonno. I miei sogni sono spesso molto lucidi e sensati,
quindi mi capita di approfittarne elaborando il tutto e trasformando il sogno
nella trama di un romanzo.
Andando al di là delle singole idee, credo che sia molto
utile cercare stimoli di ogni tipo. Bisogna leggere, guardare film, ascoltare
musica e compiere qualsiasi altra attività in grado di attivare la nostra fantasia.
Ma guarda che brava che sei stata con le illustrazioni, ora mi hai incuriosita e questo libro me lo compro!!
RispondiEliminaDon't Call Me Fashion Blogger
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Grazie Francesca, sei gentilissima! :D
Eliminabella intervista e brava tu a realizzare l'immagine di copertina!
RispondiEliminabaciioni
Grazie Marika! Baci anche a te!
EliminaMa che bel post! molto interessante l'intervista e bellissime le illustrazioni!
RispondiEliminaGrazie Chiara, mi fa piacere :D
Eliminache bella questa intervista...
RispondiEliminaSei davvero gentile Mery, grazie :)
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