1.25.2012

Dior Couture Spring 2012

I have to admit that: at first, when Karlie Kloss appeared, I thought "Oh no, Gaytten copied Galliano's Dior Fall Couture 2008"... But then I take my stupid words back!
This collection went for pure Parisian nostalgia taking a trip down memory lane with the French house’s most memorable looks and, in the same breath, catching a glimpse of a cutting-edge future.
As Tim Blanks said, Bill Gaytten " x-rayed the craftsmanship of the Dior ateliers", exposing and veiling what's literally behind Dior Couture garments thanks to the contrast between opacity and transparency. Gaytten showed the most iconic looks of the house from a different perspective with a X-ray vision that magnified the visually striking sophisticated allure of Dior’s woman.
I never thought organza could be as sculptural as leather!
Enjoy some photos and the beautiful video!

Virna

Karlie Kloss

Traduzione:

Devo ammetterlo: appena ho visto Karlie Kloss il mio primo pensiero è stato “Oh no, Gaytten ha copiato la collezione Couture Inverno 2008 disegnata da Galliano”... Ma mi sono davvero dovuta ricredere!
In questa splendida collezione, in cui si avverte una alone di nostalgia parigina, Gaytten è riuscito a fondere alcuni dei look più apprezzati e degni di nota della Maison con la visione definita di un lontano futuro avanguardistico.
Come ha scritto Tim Blanks, Bill Gaytten “ha analizzato ai raggi X l’artigianalità dell’atelier Dior”, velando e svelando, letteralmente, quello che c’è dietro gli abiti della collezione Couture grazie al forte contrasto tra opacità e trasparenza. Gaytten ha mostrato i look più iconici della Casa di Moda francese attraverso la nuova prospettiva dei raggi X, la quale ha permesso all’allure sofisticata e dal grande impatto visivo della donna Dior di esprimersi al suo massimo grado.
Non avrei mai creduto che l'organza potesse risultare tanto scultorea quanto la pelle!
Di seguito potrete ammirare alcune foto e il video della sfilata.

Virna

Constance Jablonski
Aymeline Valade  


Part 1

Part 2

Vika Falileeva for Blumarine Spring 2012 Campaign

"Florals? For spring? Groundbreaking!"
(Miranda Priestley, The Devil wears Prada)

Yeah, I know... We are talking about Spring, the season of flowers (and flower-dust allergy)! So this campaign is not that original, but this pictures are SO good! I think Sebastian Faena made a great job! And many of these photos (and clothes) are worth watching, indeed!
Enjoy!

Virna


(This is the one I like the most! And I love everything she's wearing! / Questa è quella che mi piace di più! Adoro ogni singolo capo!)

Traduzione:

"Fiori per la Primavera? Avanguardia pura!"
(Miranda Priestley, Il Diavolo veste Prada)

Sì, lo so... Stiamo parlando della Primavera, la stagione dei fiori (e dell'allergia ai pollini)! Quindi questa campagna pubblicitaria non è poi così originale... Ma le foto sono così belle! Credo che Sebastian Faena abbia fatto un ottimo lavoro e che molte di queste immagini meritino davvero di essere viste!
Buona visione!

Virna








1.23.2012

Atelier Versace Spring 2012










Long form-fitting pale grey lace gowns, sculptured peplums skilfully placed on sexy mini dresses, fine floral laser cut out patterns, amazing corsets with gold or silver details, elegant pumps combined with delicate lace gaiters, vivid spring colours like bright yellow, pailleted orange and shiny green, high ponytails… This is just a sample of what Donatella Versace showed this morning during Paris Fashion Week.

Lunghi e aderenti abiti in pizzo grigio, volants scultorei sapientemente applicati su sexy miniabiti, fini decorazioni floreali intagliate al laser, stupendi corsetti con decorazioni in oro o argento, eleganti décolleté sovrastati da delicate ghette in pizzo chiaro, vividi colori primaverili come il giallo acceso, l'arancio ricco di paillettes e il verde brillante, alte code di cavallo... Questo è solo un assaggio di ciò che Donatella Versace ha presentato questa mattina durante la Settimana della Moda parigina.

Pictures: courtesy of Vogue Paris

Karlie Kloss, wrapped up in a grey bodycon embroidered gown with lace panels, opened the Atelier Versace Spring 2012 fashion show blinking her sexy smoky eyes.

Catturando tutti i presenti con la profondità dei suoi smoky eyes, Karlie Kloss, avvolta in un abito grigio chiaro con pannelli in pizzo chantilly, ha aperto la sfilata di Atelier Versace Primavera 2012.


Lindsey Wixon emerged in a beautiful one-piece yellow corset with gold details.

Lindsey Wixon ha fatto la sua entrata trionfale sfoggiando un bellissimo miniabito bustier giallo con dettagli color oro.


Arizona Muse wore a champagne leather skirt linked to the sexy corset by the luxuriant decorations.

Arizona Muse ha indossato una gonna in pelle color champagne che si richiamava al corpetto grazie alle opulente decorazioni.


My favourite ones? The mini dress in the first picture of this post. This laser-cut grey biker jacket with grey embellished shorts, lace gaiters and soft grey pumps. An elegant XXI Century Barbarella!

I miei preferiti? Il mini abito nella prima immagine di questo post. Questo giacchino da motociclista intagliato al laser con shorts grigi in tono su décolleté e ghette in pizzo. Un'elegante Barbarella del XXI secolo!


This strapless mermaid gown.

Questo abito bustier a sirena.


And this beautiful grey power-shoulders dress.

E questo splendido abito grigio con power-shoulders.

1.20.2012

Let's go Fifties!

The 50s look is one of my favourite vintage looks and after I saw the pictures of Dolce&Gabbana runway (where they showed printed high-waisted full midi skirts combined with longline-bra tops) I thought it would be just what I needed for this summer!
Then I saw this incredible editorial: Luisa Bianchin (photographed by Alexander Neumann for L’Officiel Paris February 2012) looks stunning in these relaxed images, perfectly tanned, enjoying the gorgeous location and wearing beautiful clothes with a 50s twist!
I fell in love with the first picture (everything is just perfect: lights and shades, the pose, the style), the vichy midi skirt she’s wearing in the second one, the Dolce&Gabbana flower printed high-waisted shorts and the romantic peach dress by Viktor&Rolf.
Great inspiration!

Virna



Traduzione:

Se dovessi scegliere un look tra quelli vintage, probabilmente opterei per uno anni ’50, per di più, dopo aver visto la sfilata di Dolce&Gabbana (nella quale i due stilisti hanno proposto, in diversi materiali e stampe, splendide gonne midi a vita alta e a ruota armonizzate da reggiseni a corpetto), ho capito che un look del genere era proprio ciò di cui avevo bisogno per questa estate!
Poi ho trovato questo fantastico editoriale: Luisa Bianchin appare bellissima nelle immagini rilassate scattate Alexander Neumann per L’Officiel Paris di Febbraio 2012, perfettamente abbronzata, intenta a godersi lo splendore del luogo in cui si trova e vestita di fantastici abiti dal tocco Fifties!
Mi sono subito innamorata della prima foto (che è semplicemente perfetta in ogni suo elemento: le luci e le ombre, la posa della modella, lo style), della gonna in vichy nella seconda immagine, degli shorts a vita alta in stampa floreale di Dolce&Gabbana e del romantico abito pesca di Viktor&Rolf.
Una vera fonte di ispirazone!

Virna









1.17.2012

"Go beyond the cover" with Rick Genest


Rick “Rico” Genest (August 7, 1985) is a Canadian artist and model. He got his first tattoo at 16, but he waited until age 21 to start inking the majority of his body with a corpse design (made by Montreal tattoo artist Frank Lewis). All this process, how Rico called it, took over six years and on March 5, 2010 the “Zombie Boy” opened his own facebook fanpage, which reached over 1.500.000 members after November 2011, when Lady Gaga’s Born This Way video (with Lady Gaga wearing makeup to replicate his tattoos) was launched. I think, indeed, now everyone knows him thanks to that video and thanks to Nicola Formichetti (the new creative director for the French fashion house Mugler).
Yesterday, while I was watching a great fan-made Scheiße video, I noticed a video called “Extreme Makeover – Rick Genest” and I decided to watch it too.
Well, at first I didn’t get the meaning of that video: I thought it was some old stuff Rico recorded when he was still “human” (in comparison with how he looks now that he’s a “zombie”). But then, when he started wiping his chest and the tattoo emerged, I get it!
One of the best commercials I’ve ever seen! Enjoy it!

Virna


Traduzione:

Rick “Rico” Genest (nato il 7 Agosto1985) è un artista e modello canadese. Si fece fare il suo primo tatuaggio a 16 anni, ma solo a 21 decise di intraprendere, insieme al talentuoso artista di tatuaggi di Montreal Frank Lewis, il processo (come Rico lo ha definito) che dopo più di sei anni lo ha portato ad essere uno “Zombie Boy”, grazie alla raffigurazione di un cadavere in decomposizione che copre la maggior parte del suo corpo.
Il 5 Marzo del 2010 Rick Genest ha aperto la sua fanpage su facebook, la quale ha raggiunto più di un milione e mezzo di fan dopo Novembre 2011, ovvero dopo l’uscita del video Born This Way di Lady Gaga, in cui la popstar appare, al fianco di Rico, con un make-up che riproduce esattamente quello del modello canadese. Ed è proprio a questo video e anche grazie a Nicola Formichetti (il nuovo creative director della maison francese Mugler) che lo “Zombie Boy” deve il suo successo mondiale.
Ieri, mentre stavo guardando un fantastico video fan-made di Scheiße, ne ho notato uno intitolato “Extreme Makeover – Rick Genest” e ho deciso di guardarlo… All’inizio non ne capivo il senso: ho pensato fosse un video per paragonare il prima e il dopo la trasformazione con spezzoni di video girati quando ancora Rico era "umano" (e non uno zombie), ma poi, quando ha iniziato a sfregarsi il petto con un dischetto di ovatta ed è emerso il tatuaggio, ho capito!
Una delle migliori pubblicità che io abbia mai visto! Divertitevi a guardarla!

Virna


1.09.2012

Curvy Pin-Ups

George Petty (1894 – 1975) wasn't a particularly good student in high school but his artistic bent turned out to be extraordinary.  He spent a lot of time attending extracurricular activities (such as evening classes at Chicago Academy of Fine Arts) instead of doing his homework. After he school graduated, he studied Art at the Académie Julian until 1916, when WWI forced all Americans to come back home. Petty returned to Chicago and worked, thanks to his father (who had previously taught him how to use an airbrush), for a local painting company as an airbrush retoucher. In few years he was able to establish himself as a freelance artist and, in 1926, he opened his own studio. Petty became preeminently known for “Petty Girls”, a series of pin-up paintings done for Esquire (a men’s magazine founded in 1932 and published in the U.S.) from 1933 until 1956.
His amazingly airbrushed pin-ups were winking girls with sexy poses and longer legs than those of his actual models.
During the 30s, the 40s and the 50s, pin-up photos often appeared on magazines, newspapers, postcards or chromolithographs, but especially on calendars (which are just supposed to be “pinned-up” everywhere you want).
George Petty’s Curvy Pin-ups (the ones I fell in love with at first sight on the net) featured in 1947 calendar (my favourite one is from October).

Hope you like them as much as I do!

Virna



Traduzione:

George Petty (1894 – 1975) non fu uno studente particolarmente diligente a scuola, ma la sua inclinazione all’Arte emerse ben presto e Petty dimostrò un talento straordinario. Molto del suo tempo infatti lo impiegò partecipando ad attività extrascolastiche (come ad esempio i corsi serali all’Accademia di Belle Arti di Chicago), invece che per dedicarsi ai compiti assegnategli. Dopo essersi diplomato, studiò Arte all’Académie Julian fino al 1916, anno in cui la Prima Guerra Mondiale costrinse tutti gli americani a far ritorno in patria.
Petty ritornò a Chicago dove trovò facilmente lavoro in un’azienda locale, grazie alla padronanza dell’aerografo che il padre gli aveva permesso di acquisire anni prima. In breve tempo, Petty riuscì ad imporsi come artista freelance e, nel 1926, aprì un suo studio autonomo.
Egli divenne principalmente famoso per le “Petty Girls”, una serie di opere raffiguranti pin-ups che realizzò per Esquire (una rivista maschile fondata nel 1932 e pubblicata negli Stati Uniti) tra il 1933 e il 1956.
Le sue pin-ups, sapientemente aerografate, erano ragazze ammiccanti raffigurate in pose sexy e con gambe più lunghe di quanto non fossero quelle delle sue modelle in carne ed ossa.
Durante gli anni ’30, ’40 e ’50 le immagini di pin-ups potevano facilmente essere reperite in riviste, quotidiani, cartoline o cromolitografie, ma la forma più diffusa era quella del calendario (un oggetto che, dovendo essere appeso – in inglese “pinned up” – rispecchiava l’etimologia e le origini del termine “pin-up”).
Le “Curvy Pin-ups” di George Petty (o, per lo meno, quelle di cui io mi sono innamorata a prima vista sulla rete) comparirono proprio nel calendario del 1947 (la mia preferita è quella di Ottobre).

Spero vi piacciano tanto quanto sono piaciute a me!

Virna