12.16.2012
SHOPPING IN UMBRIA #1: Pigalle
Per inaugurare questa mia nuova rubrica, dedicata ai negozi più pittoreschi o tipici dell’Umbria nei quali valga la pena fare un salto, volevo qualcosa di “speciale”: un posto in cui mi piacesse spendere non solo denaro ma anche tempo in (buona) compagnia. Ecco perché ho scelto Pigalle.
12.03.2012
INTERVISTA ALL'AUTORE #1: Dante era uno scrittore Fantasy
Padre della lingua, “primo” grande autore della
letteratura italiana, protagonista di pieces teatrali e musical, mezzo di
diffusione della cultura e banco di prova nelle scuole di tutta Italia.
Dante, oggi, detiene il primato assoluto della
cultura, lo si osanna come fosse il preziosissimo diamante da venti carati che
campeggia al centro di una corona in oro massiccio (la produzione letteraria
nazionale) e tempestata di gemme d’ogni forma e colore (gli autori, del passato
e recenti): non si è uomini di cultura se non si conoscono almeno una decina di
canti dell’Inferno, 5-6 brani estratti dal Purgatorio e un paio dal Paradiso. Non
si può non far sfoggio della propria cultura se non correggendo in “non ragioniam di loro” la frase (ormai
abusata) che recita: “non ti curar di
loro, ma guarda e passa”. Non può la cultura dello studente medio non
comprendere alcuni dei canti più celebri, quelli che narrano di grandi
personaggi (da Virgilio a Farinata, da Lucifero a San Francesco e così via). Non
si dimostra interesse per la cultura se non commuovendosi nell’ascoltare la
lettura che Benigni dà della Commedia, nonché chiamandola Commedia (senza il
Divina all’inizio). Non si può non riconoscere che Dante equivalga in tutto e
per tutto cultura.
Dante è
cultura. Ma quale cultura?
Quella ufficiale. Forse anche troppo ufficiale, perché
lo studio “ufficiale” che se ne fa è ormai davvero ristretto e standardizzato.
Dubito infatti che il commento a piè di pagina redatto da critici più o meno
influenti possa essere sufficiente a spiegare un’opera tanto complessa e
immaginifica.
A questo proposito... Leggendo il testo di Dante, vi è
mai capitato di porvi una domanda a cui il suddetto commento abbia dato una
soluzione solo superficiale o a cui non abbia proprio risposto? A me sì.
Sono dunque andata spesso alla ricerca di testi
esterni alla Commedia, che si ponessero i miei stessi interrogativi e che
tentassero di scioglierli anche quando i canali principali avevano passato il
problema (grande – più raramente – o infinitamente microscopico) sotto silenzio.
Purtroppo, però, anche questo genere di testi ha una
pecca, dato che gli autori si dividono in due categorie tra le quali intercorre
una sottilissima (e non sempre facile da riconoscere) differenza: gli uni sono
appassionati competenti, gli altri intenditori improvvisati o, in parole
povere, ciarlatani.
I ciarlatani, a loro volta, si dividono in due gruppi:
quelli che non hanno la minima idea di cosa voglia dire scrivere per un
pubblico e quelli che invece lo sanno fin troppo bene, tanto da sfruttare le
loro capacità meramente espressive per mascherare la totale assenza di
contenuti. E mentre i primi sono facili da riconoscere ed evitare, i secondi
sono più insidiosi e infidi.
Ebbene, quando ho notato in copertina il profilo
dell’uomo dotato di lunghi canini acuminati e l’associazione tra il nome di
Dante e il genere Fantasy, la mia attenzione è stata subito catturata ma i miei
“sensi di ragno” era ben attivi (non è passato tanto tempo dall’ultima volta
che un ciarlatano dei commenti mi aveva fregato inducendomi a comprare un
volumetto sulla Maga Circe che si è poi rivelato un semplice spreco di soldi e
carta per stampare).
Impaginazione e grafica di Leonardo Zaffera. Editing a cura di Elisa Papi.
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